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I giovani: quanto sono educati alle differenze nella sessualità?

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Al termine del corso da me tenuto, e da poco conclusosi sull’Educazione e Sviluppo dell’Identità di genere e contro il bullismo omofobico, rivolto ai ragazzi di seconda media, (quindi d’età compresa tra i 12 e i 13 anni), mi sento in grado di fare alcune riflessioni, seppur limitate ai pochi incontri che con loro ho fatto, sul mondo dei ragazzi, sullo sviluppo della loro dentità sessuale, delle relative idee e preconcetti, sulle loro paure o i loro desideri rispetto al proprio e all’altro sesso.

Consapevole che tali riflessioni possono non essere universalmente valide in tutti i contesti, o comunque esserlo solo nel contesto in cui le ho potute osservare, ritengo comunque possano estendersi ad altri ambiti e portare ad alcune ulteriori riflessioni degne di nota.

È questa, la fase in cui iniziano ad incontrare l’altro, nel vero senso del termine, con cui iniziano a scontrarsi anche con gli eventuali pregiudizi e stereotipi che inconsciamente e sottilmente gli sono stati trasmessi, sin da quando sono venuti al mondo, e che portano con sé pur non essendone sempre consapevoli.

Nel primo incontro ciò che mi ha colpita è stata la vorace curiosità di notizie e indicazioni rispetto al funzionamento del corpo, ai cambiamenti impellenti e dirompenti che sentono addosso, al rapporto sessuale in sé, con tutte le sue implicazioni, gradazioni e sfumature di senso , significati e applicazioni.

Dopo un’iniziale timidezza e ritrosia, ho proposto di inserire le loro domande anonime, fatte su dei piccoli foglietti, dentro la “scatola delle curiosità”. Al momento della lettura ero sbalordita dalla conoscenza diretta, quasi sfacciata e un filino brutale delle loro nozioni sul sesso: si chiedevano chiarimenti su posizioni, atti sessuali, petting, masturbazione, lesbiche, gay, le posizioni che assumono per fare l’amore questi ultimi, e tanto, tanto altro.

Ciò che mi ha fatto sorridere è che oggi pare che sappiano tutto di ogni argomento al quale accennavano, e non hanno mai mancato di farmelo notare presuntuosamente e con un certo piglio, ma di ogni tema, qualunque esso fosse, si avvertivano tutte le lacune in termini di relazione, di attenzione all’altro, di approfondimento di un qualche tipo o di scientificità e correttezza di fondo. Apparivano così facendo, superficiali, distratti dall’altro con cui entrano in contatto, molto presi da se stessi, dai cambiamenti corporei in particolare, che cercano in ogni modo di paragonare, confrontare, con quelli dei coetanei, per avere la conferma di essere nel range di normalità, o quantomeno di avvicinarsi il più possibile ad essa, e superarla solo quando si tratta di mostrare un “di più” che li rende migliori, sempre seguendo i loro ideali di bellezza o superiorità. Sembrano avere conoscenze omologate, dettate da stereotipi, piene di pregiudizi culturalmente trasmessi, perché solo di questo si tratta, e lacunose dal punto di vista umano, dello scambio vero con l’altro, poiché mancanti di esperienza, come è anche intuibile che sia, ovviamente.

Tali ideali o standard a cui vogliono somigliare e a cui si paragonano, sono direttamente e linearmente tratti da tv e internet, intendendo con essi i programmi di fiction, di intrattenimento, i reality show, i video musicali dei rapper e cantanti del momento, i film più attuali.

Gli ideali a cui si rifanno, e a cui tendono, sono sempre idealizzati come lo è stato in fondo per tutti noi, ma raggiungibili, non così mitizzati da renderli inavvicinabili, in particolare per i ragazzi, che mostrano con presunta sicurezza, almeno in apparenza, di voler e poter raggiungere certi livelli, mentre le ragazze appaiono più ritrose e timide, ma forse anche più realiste e disilluse, con la tendenza a scegliere modelli di ragazze che sentono più vicine e raggiungibili..

I valori di riferimento da cui sono attratti e affascinati, ahimè, sono solo quelli della bellezza fisica e di avere corpi scultorei e longilinei, senza alcuna considerazione per simpatia, intelligenza, talento, onestà o impegno nel proprio lavoro, qualità del tutto ignorate e sottovalutate, anche andando poi ad esplorare e approfondire ulteriormente. Il mondo attuale in cui viviamo, fatto prevalentemente di immagini, credo lasci il segno evidente nel loro giovane immaginario.

Nel prossimo articolo tratterò le considerazioni elaborate da me delle idee dei ragazzi su quello che è il rapporto con il proprio corpo e il mondo dei piaceri, intesi a larghissimo spettro, proprio per non cadere nella trappola di parlare, come loro avrebbero voluto, solo di piacere sessuale.

Successivamente tratterò del loro rapporto conflittuale e spesso ambiguo con il mondo dell’omosessualità e del diverso in generale.

Dottoressa Federica Giromella

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